Rido


  Rido delle pose, delle drammatizzazioni, delle razionalizzazioni, delle palpitazioni ad arte. Rido di tutta la retorica dei sentimenti, di ogni scimmiottatura di Purezza e Perfezione che voglia coprire l’essere scimmia di parte dell’uomo. Rido delle difese inutili e degli attacchi patetici a difesa dei propri fantasmi. Rido della fantasia malata che è il pensiero e del pensiero malato che crede che il mondo sia il proprio privato mondo fantastico, privato del mondo. Rido della costrizione a mentire o di quella a vivere, che è lo stesso, ma non della vita stessa. Rido della viltà e più ancora di ciò che l’ammanta di prodezza. Rido di chi vede solo con gli occhi e non sente ciò che non ha voce. Rido di me stesso perché in fondo non ne sono capace.

  
 

9 thoughts on “Rido

  1. ti sei mai chiesto se qualcuno ride di te??

    :-;

    saluti da un inocuo lettore di cui probabilmente riderai

  2. a me questo post, che forse esce dallo “schema” degli altri frammenti, è piaciuto molto

  3. Qunat’è difficile…qunant’è importante saper ridere di se stessi.

  4. ridere è bello, sempre e comunque: di se stessi, poi, è importante, ma non troppo, sennò saremmo pagliacci 🙂

    Folletto Gest

  5. una delle mie citazioni preferite è un aforisma di Wilde che dice: “si diventa adulti il giorno in cui si impara a ridere di se stessi”

  6. @anonimo: per fortuna non do più importanza alla cosa né me la chiedo più.

    @sedge: è talmente tanto importante che ancora mi chiedo se lo sia per paura di darmi una risposta 😀

    @Folletto: vero, est modus in rebus, anche nell’autoderisione!

    @Luna: grazie dell’apprezzamento e della citazione 🙂

  7. Rido di chi nega l’essenzialità e la vitalità delle pose, delle drammatizzazioni, delle razionalizzazioni, delle palpitazioni ad arte. Rido di crede che esistano sentimenti senza retorica, e che qualche forma di Purezza permanga senza essere scimmiottata assieme ad una Perfezione che fortunatamente nasconde l’essere scimmia da parte dell’uomo.

    Rido di chi vuol negare legittimità all’autodifesa, anche se inutile, e agli attacchi patetici a difesa dei propri fantasmi.

    Rido di chi crede che il pensiero possa essere più che fantasia malata e di chi nega che il mondo sia il proprio privato mondo fantastico, privato del mondo, perché quest’è. Rido di chi crede che si menta con libertà o che si viva con libertà che è lo stesso, e rido pure di questa bugia che è la vita stessa. Rido del coraggio. Rido di chi crede che ci sia altro con cui vedere oltre agli occhi perché io credo che tutto ciò che si sente passa attraverso gli occhi e si esprime a voce. Rido di me stessa perché sono una che pensa e fa tutte ste cazzate.

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