Nessun piacere è autentico che non discenda dall'aver abbattuto un ostacolo.
Nessun piacere è autentico che non discenda dall'aver abbattuto un ostacolo.
L'ozio è il padre delle virtù, la pigrizia la madre dei vizi.
Si fotta il pallido pensiero, simile al mio volto abituato alla luce lunare. E mi scotti il sole della determinazione, non importa! Resterà splendore di pelle bronzea.
Poetare è il modo più accurato di descrivere un'illusione: la fa provare.
È il non sapersela godere a rendere sgradevole la tristezza.
Il piacere più vizioso di tutti è quello dell’autocommiserazione.
Rido delle pose, delle drammatizzazioni, delle razionalizzazioni, delle palpitazioni ad arte. Rido di tutta la retorica dei sentimenti, di ogni scimmiottatura di Purezza e Perfezione che voglia coprire l’essere scimmia di parte dell’uomo. Rido delle difese inutili e degli attacchi patetici a difesa dei propri fantasmi. Rido della fantasia malata che è il pensiero e del pensiero malato che crede che il mondo sia il proprio privato mondo fantastico, privato del mondo. Rido della costrizione a mentire o di quella a vivere, che è lo stesso, ma non della vita stessa. Rido della viltà e più ancora di ciò che l’ammanta di prodezza. Rido di chi vede solo con gli occhi e non sente ciò che non ha voce. Rido di me stesso perché in fondo non ne sono capace.
L’amore, così come l’arte, ha la proprietà rara di non perdere fascino una volta che se ne riconosca la natura di finzione.
Per un paradosso apparente uno dei motivi che spinge a qualcosa di arduo è in generale il timore di fallire. Un tentativo tanto onorevole, infatti, non renderà disonorevole un possibile fallimento.
L’essere più infelice è quello che mente agli altri ma non a se stesso. Nel suo peccato è già la sua punizione.
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