26 thoughts on “118.

  1. Grazie della segnalazione…
    Io per fortuna non ho il problema della password ma comunque è un fatto gravissimo che tanti profili in splinder siano stati vandalizzati. Ti invito a dare un'occhiata qui: http://soluzioni.splinder.com/ dome stiamo discutendo dell'accaduto. La cosa pare essere successa a molti blogger!
    'notte…

  2. Mi sembra di aver appena letto una frase delle "giovani marmotte".
    Una donna si annoia mortalmente se la persona che ha di fronte è semplicemente noiosa, non di certo se viene trattata bene!

    stanza 13

  3. Quel che è certo è che chi resta anonimo è un senza palle.

  4. Punto 1: mi sono firmata. Sai scrivere vedo, quindi dovresti anche saper leggere ;P, e scrivere "stanza 13" è firmarsi.
    Punto 2: Sarà forse la primavera o saranno forse gli innumerevoli e purtroppo infiniti impegni che fanno si che la "spigliatezza" nella comprensione sia la perfetta assente ;P… ma scrivere "stanza 13" avrebbe dovuto, forse, rimandarti a qualcosa…
    Punto 3: non hai assolutamente dato una risposta coerente al mio punto di vista….non convieni?
    Punto 4: complimenti per l'eleganza… 🙂

    stanza 13!

  5. se non me l'avessi detto in privato non ci sarei mai arrivato! 😀

    In ogni caso ti sbagli. Le eccezioni esistono ma in generale le cose vanno così, basta osservare.
    Come tante cose stupide nei rapporti tra uomini e donne – e in particolare nelle dinamiche seduttive! – è una forma di atavismo: un comportamento che preistoricamente era vincente e rimasto scritto nei geni. Oggi poi questi atavismi sono fortissimi, con tutta l'esaltazione che si fa delle "sensazioni", degli "impulsi". La stupidità degli animali oggi è idealizzata.

  6. Non sono assolutamente d'accordo: mi sembra che il collegare i comportamenti seduttivi di uomini e donne al corredo genetico "animale" significhi equiparare l'uomo al "pollo" e la donna alla "gallina" che prima di accoppiarsi girano in tondo e agitano le ali! La penso (per fortuna) un pò diversamente… 
    Stanza 13

  7. tendenzialmente le donne intelligenti desiderano un maschilista che dopo il sesso ragioni in modo lucido e incontrovertibile sino ad incantarla. quante allieve hanno fantasie erotiche sul prof che spiega alla lavagna? e quanti prof  s'innamorano delle studentesse da rendere… res?

    diciamo che ogni ragazza intelligente aspira ad un bastardo come… sgarbi nella sua vita. (!)

    naturalmente, poi lo priva della patria potestà del figlio avuto sjospendendo l'assunzione della pillola, e gli fa causa per ottenere un corposo assegno di mantenimento.

    ricorda che parlo delle bastarde donne intelligenti.

    cioè l'intelligenza è una risorsa evolutiva che rende l'essere umano tendenzialmente nazista. o vittima.

    😉

  8. Ma "donna intelligente" non è una contradictio in adjecto? ;D
    Scherzi a parte, "l'intelligenza è una risorsa evolutiva che rende l'essere umano tendenzialmente nazista. o vittima." Perfetto!
    Direi però che è più la prima opzione: nazista. Come ho già detto qui: capire qualcosa è attaccarla. E, aggiungo, è un piacere impareggiabile. Usare l'intelligenza è come fare l'amore, con la differenza che regala orgasmi molto meno effimeri.

  9. Andiamo con ordine.
    L'esperienza m'insegna che il tuo post coglie nel segno. Anche grazie alle eccezioni che si potrebbero sollevare. Tuttavia, allo stato attuale delle ricerche, mi pare che ricondursi agli atavismi sia un po' come ricorrere a un deus ex machina. Anche se concordo con la bella frase che la stupidità animale sia idealizzata: proprio di questi tempi girava una campagna pubblicitaria di Diesel:
    http://www.diesel.com/be-stupid
    (che comunque, per il modo in cui si adatta ai tempi e li plasma, è un colpo di genio)
    Quello che non ho ancora capito è cosa intendi per "capire qualcosa è attaccarlo". In primis, noto che l'etimologia di capire, cioè "capere", prendere, afferrare. Ed è vero che in ogni "presa" vi è una dose di violenza. Ma l'attacco è già qualcosa di preordinato, strutturato, pensato. Insomma, non (ti) capisco. E quindi sei fortunato, perchè non (ti) attacco! ma spiegati!

    eFFe

  10. Si tratta sempre solo di un attacco potenziale (quello attuale pertiene all'uomo d'azione) e nemmeno necessariamente consaputo o voluto. Dico, cioè,  che capire qualcosa significa mettersi nella condizione di poterlo manipolare e/o distruggere. (L'esempio più fragoroso che mi venga in mente è la conoscenza della struttura atomica della materia che permise la costruzione della bomba atomica, ma se ne potrebbero fare mille altri meno impressionanti).

  11. E' vero cio' che scrivi.
    Ci manca pero' quel quanto di cinismo e sagacia per non renderlo solo un pensiero frivolo.

  12. mi permetterei di dire, dopo aver letto i commenti e con la stima abituale che riservo all'autore, che se una donna la pensa esattamente allo stesso modo, ossia «usare l'intelligenza è come fare l'amore, con la differenza che regala orgasmi molto meno effimeri», di fronte a una donna del genere  effettivamente forse non vi resta che affermare che «una donna intelligente è una contradictio in adjecto», piuttosto che imbambolarvi di fronte al monstrum…

  13. mi permetterei di dire, dopo aver letto i commenti e con la stima abituale che riservo all'autore, che se una donna la pensa esattamente allo stesso modo, ossia «usare l'intelligenza è come fare l'amore, con la differenza che regala orgasmi molto meno effimeri», di fronte a una donna del genere  effettivamente forse non vi resta che affermare che «una donna intelligente è una contradictio in adjecto», piuttosto che imbambolarvi di fronte al monstrum…

    francesca_masoni

  14. Malensa, la mancanza di cinismo e sagacia è voluta perché a me, quella dell'aforisma, pare una verità banale e in quanto tale fa più impressione se detta banalmente.

    Francesca, che bello leggerti qui!
    Che dire? Io certi "mostri" li considero come acqua nel deserto!

  15. infatti non serve sagacia con la banalità. non serve conferirle importanza. basta a se stessa e come tale si palesa

    di certi mostri, sacri per me che appartengo allo stesso genere, folgoranti nella loro megalopsukìa, apprezzo anche le scorie, le pieghe trasversali da cui lasciano trasparire debolezze
    per questo non si può trattarle male. ti mostrano le ferite a palmo aperto. la noia non appartiene loro.
    i falsi esercizi di virtù, le code di pavone, le intelligenze semplificate o mitizzate, gli idoli sono ridicoli, e perciò mortalmente noiosi.
    mai dimenticarsi di strappare «la cortina di febo»

    è sempre un piacere, conte 

    francesca_masoni

  16. Apollo è la paura della vita e di conseguenza il volersene impadronire, staccandosene. Ma il distacco dalla vita è il solo modo di non coglierla.
    Il paradosso della conoscenza è tutto qui: essa presuppone il distacco ma questo la rende incapace di cogliere tutto. Forse l'essenziale?

    piacere mio, Francesca

  17. Non so …. forse sono solo condizionata dalle mie letture …. 

    Se serva o meno credo sia solo una scelta stilistica, da parte di chi scrive.

  18. non solo. apollo è la conoscenza della vita, che può avvenire solo non tramite un indistinto inabissamento in essa, ma tramite un lasciarsene attraversare trasversalmente.
    il paradosso è per me, e per certi maestri, solo apparente (ed è la conditio sine qua non), posto che comunque ci spetta solo una scoria di verità, per quanto luminosa: la verità sottratta e non franta, non sbriciolata (come in un big bang) è una verità negativa, che esclude e distrugge. è la negazione della vita perché non ammette altre vite all'infuori della propria.
    ma serve che la verità si ritiri, negativamente, per poi essere scagliata, anche come amava fare apollo.
    e, che si conficchi spezzata nel terreno o polverizzata nell'aria, sarà l'albore della condivisione

    _francesca

  19. che cazzata
    anche tu un seguace di ferradini/pagani? :-DDD

  20. sono seguace di me stesso e soprattutto dei miei occhi che funzionano meravigliosamente.

  21. Vero.
    Concordo, con quanto scritto, 
    sebbene vi siano delle eccezioni,
    chiamiamoli pure, momenti.

  22. ..concordo pur consapevole che non ci sono regole fisse, qualcosa varia sempre..

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